Trend primavera 2023: la rosa
Simbolo di bellezza fin dall’antichità, la rosa è senza dubbio uno dei fiori più affascinanti e iconici: i Greci e i Romani la consideravano sacra e la associavano alla dea dell’amore Afrodite, la poetessa Saffo le attribuì l’appellativo di “regina dei fiori” e il Cristianesimo la dedicava alla Madonna, tanto che preghiere come il rosario ne hanno derivato il nome. Il suo profumo e le sue caratteristiche sono da sempre fonte di ispirazione in ogni campo artistico, dalla pittura alla letteratura, e le hanno valso un ruolo di primo piano anche nella storia della profumeria contemporanea.
Tutto ha avuto origine in Medio Oriente: coltivata in Persia, dove veniva già distillata per produrre acqua di rose da impiegare in medicina, nella cosmesi e in cucina, l’essenza di rosa si è successivamente diffusa in Occidente durante il Medioevo, diventando rinomata per i suoi benefici in campo cosmetico. L’acqua di rose cominciò ad essere utilizzata nelle ricette di prodotti di bellezza come pomate e tonici, oltre che nella pratica delle abluzioni, ma veniva anche ampiamente impiegata per profumare l’aria durante alcune festività religiose o per sanificare gli ambienti.
Oltre all’acqua di rose, dal processo di estrazione dei petali di rosa si ricavano anche l’olio essenziale e l’assoluta, entrambe preziose materie prime per la profumeria: basti pensare che per ottenere 1 kg di assoluta è necessaria 1 tonnellata di fiori, e che la resa dell’assoluta è comunque circa 6 volte maggiore rispetto a quella dell’olio essenziale, che per questo è molto più raro e costoso. Inoltre, sebbene ad oggi esistano migliaia di varietà di rosa, da sempre la profumeria ne impiega principalmente solo due: la rosa damascena e la rosa centifolia, anche detta rosa di maggio.
La rosa damascena si coltiva principalmente in Turchia e Bulgaria. A seconda della sua provenienza, l'aroma assume sfumature diverse: la rosa bulgara è forse la più fresca e "acquosa", con sfumature agrumate e nuance verdi, mentre la rosa turca è la più speziata, con sfaccettature animaliche e dolciarie-gourmand. La rosa bulgara inoltre è rinomata per la sua qualità superiore, poiché si ritiene che il suolo e le condizioni climatiche della Bulgaria siano particolarmente ideali per la sua coltivazione. La raccolta avviene tra maggio e giugno, rigorosamente entro le 9 del mattino per fare in modo che il caldo non intacchi le delicate note della rosa; i fiori raccolti vengono subito estratti al vapore e poi distillati per 3 ore.
La rosa centifolia viene coltivata nella città francese di Grasse fin dal 1596, ma anche in India, Egitto e Marocco, ed è probabilmente nata da un incrocio tra la rosa damascena e la rosa gallica. Fiore raro e delicato, caratterizzato da un profilo fresco e allo stesso tempo mielato, la centifolia è una varietà così preziosa da essere trattata solo tramite estrazione a solvente, e con una resa dell’assoluta particolarmente limitata.
Dall’archetipo dei fiori all’archetipo dei profumi, l’acqua di rose: con Aq.Rosae abbiamo voluto omaggiare la rosa damascena rendendola protagonista di una profumazione ambiente ispirata alla più classica delle tradizioni profumiere. Il risultato è una fragranza floreale in cui la rosa damascena danza in perfetto connubio con le note aromatiche della menta. Camomilla, rosmarino e bergamotto completano una composizione che dona agli ambienti un aroma senza tempo e un sentore di rose appena colte.
Non potevamo non rendere la regina dei fiori protagonista anche di una fragranza per la persona, complessa eppure semplice proprio come il suo nome: Rosae, un termine latino che rievoca tutta la suggestione della rosa, il fiore più bramato sin dall’antichità. Un’ammaliante fragranza le cui infinite sfaccettature raccontano una storia di amore, passione e bellezza. Un cuore caldo e vellutato, fiorito, reso inaspettatamente fresco dalle vibranti note di menta e spearmint. Una manciata di boccioli di rosa damascena raccolti alle prime ore del mattino, quando la rugiada ne sfiora delicatamente i petali.